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Pubblicato il 18 giugno 2018 in Storie d’amore
Ero arrivato a un punto della vita, che anche senza vederla, avevo i suoi occhi addosso. Neri. Scintillanti come lame. Come fossero una presenza costante e minacciosa. Un'aura sul mio stato psicologico che si stava forse incrinando. Ero ossessionato dal fatto che potesse spuntare nei luoghi più disparati della città. Non c'era angolo in cui non la potevi incontrare. Che qualcuno me ne parlasse, confidandomi che l'avesse vista. Che fosse appena uscita da chissà dove. Che l'avesse sentita imprecare sul mio nome. Che ci avesse appena finito di piangere assieme.
Le prime volte credevo fossero solo strane coincidenze. Poi il caso si ripeteva un po' troppo spesso perché fosse solo coincidenza.
Ogni volta che la incrociavo mi guardava senza dire una parola. Accennando solo un ghigno agli angoli della bocca, scagliando altrove il mento. In tono sprezzante.
I suoi occhi, con il trascorrere dei mesi si erano fatti sempre più magnetici e inquisitori. Mi si accapponava la pelle ogni volta che la guardavo.
Avevo timore che mi potesse anche uccidere. Non scherzo. Credevo che potesse farlo ogni volta che le saltasse in mente che ci fosse una ragione per lei valida di farlo. Cancellarmi dalla faccia della terra. Come uno sputo. Una colata di vomito, e niente più.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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