Non ci fulminò l’Amore,
da allora è come morire.
Eppure eravamo stesi vicini,
ma ragnatele di nuvole nere
regnavano sui nostri cieli affini.
E nella minima distanza tra noi,
le catene ci spezzavano l’ali
se scappavamo dai nostri mali.
Così, in un sol passo,
i miei sforzi,
i tuoi danni,
annegavano nell’abisso
di chi con l’anima non fa sesso.
I miei occhi ti guardano,
i tuoi nel sonno mi ignorano.
Ed entrambi andiamo al largo:
ove naufragare
non fa rumore;
dove gli uccelli vanno a morire,
consapevoli di non saper più volare.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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