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Essenziale 2049
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Pubblicato il 20 novembre 2017 in Fantascienza
Tags: #2049 #cellulari #guerra #marionette #topi
Il sipario si apre sul palcoscenico del Mondo.
Lo spettacolo inizia.
- 2049 -
Teste chinate su cellulari.
Uomo e donna, di qualsiasi colore, sembrano non avere età.
Immagina:
fili spessi come steli di rose che legano l'anima a sottili apparecchi.
Senza metafora, senza finzioni.
Fili che escono dallo schermo per legarsi alle articolazioni.
I ricchi li ricoprono d'oro zecchino, i fanatici di platino e diamanti.
Chi si accontenta del bianco, chi di colori sgargianti.
Chi ne camuffa le forme e chi tenta di arredarne le pareti.
L'essenza, immutabile Dea, però, è senza segreti.
- Marionette! - esclama un uomo dalla folla.
- Burattini! - fa dire il coraggio ad un altro stolto.
Il pubblico li segue con applausi strozzati e bisbigli di consenso.
Poi, senza troppo riguardo, ritorna il silenzio.
Dicevamo:
i tiranti (che son fili) sono spessi, ma assai sinuosi.
Si sfiorano senza intrecciarsi, svolazzano senza impigliarsi.
Parrebbero animati e dotati di buon senso, ma loro, senza uomo, sono api in preda al vento.
Ricordano (per chi visse nel passato) grossi ragni intrappolati nelle loro ragnatele, ma nessuno agitato. Quantomeno a vedere.
C'è chi ha urlato (agli albori) "alla mummia!", come fosse una sentenza. C'è chi pensa per la tela sfilacciata, chi all'instabile movenza.
Il risultato, cari miei, è sotto gli occhi di guarda con la lente, perché a volte questi fili son colore trasparente.
Tra uomo e schermo. La coscienza che risiede.
Silenziosa.
Quantomeno inconsistente.
- Andate a casa! Vogliamo un po' d'azione!- interrompe colui a cui sfugge il concetto di recitazione.
Guardarsi negli occhi è la pena del povero. - continua senza smorfie -
Povero da vivere nella miseria più assoluta, sottratto come sgarro ad una vita mai vissuta.
Da abitare il sottosuolo, senza nome e senza un ruolo,
con la pelle raggrinzita per la fame a la fatica.
Topi
coloro che ancora si scambiano uno sguardo.
Dimenticati dal mondo.
Come languido miraggio.
E chi non è topo è allegra marionetta (come urlò il saggio in poltrona).
che fa l'amore senza corpo per le strade affollate.
Il sesso non è cosa più consueta. Gli amanti non si toccano come il Diavolo e l'asceta.
Il piacere è garantito (dicono). Il più intenso mai esistito.
Pazzi
quelli che si strappano i capelli dall'euforia.
Scellerati senza senno con le mani in libertà.
Disgraziati che al bancone siedono con la povertà.
- Cazzate! -
- Zitto! - replica uno seduto poche file più in là.
Fecondazione assistita, nutrizione enterale, amore virtuale.
Realtà che non spaventano più l'uomo di questi tempi.
- Anno 2049 -
Quando l'uomo nascerà senza denti.
Senza un volto né un sorriso, per il resto è ancora schifo.
Le guerre che non cessano e l'odio sopravvive. Senza guardare in faccia l'indifferenza che li uccide.
Saremo vittime di noi stessi. Moriremo come topi in mezzo a inutili successi.
- E voi, quale topo vorrete essere? -
Signori, a voi la scelta.
E il pubblico, dopo un timido applauso, si alza per abbandonare il teatro.
Ogni sguardo torna a illuminarsi di luce bianca.
Artificiale.
Senza fili.
Da un Cellulare.
- Marionette!- urla l'attore ancora in piedi sul palcoscenico.
E senza protesta ritorna il silenzio,
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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