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Pubblicato il 22 gennaio 2019 in Poesia
In un tiepido mattino
mi stendo sul lettino
contenta di assaporare
una bella giornata al mare
quando sento arrivare a passi lenti
un “vu cumprà” dagli occhi stanchi
Mi fa vedere la merce sul suo quadro di legno
parei, bracciali, occhiali e collane
porta fortuna ma tutto mi sembra banale
e con sufficienza senza batter ciglio
gli dico “no grazie”
lui mi guarda per un istante ma poi riparte
mettendo il suo orgoglio in disparte.
Poi però apro gli occhi e lo osservo bene
vedo la sua voglia di cambiare, vedo le sue pene
e mi convinco che la vita che farai
dipende sempre da che parte stai
Sono in autobus in un giorno normale
ed è verso il centro che devo andare
quando scorgo sulla scala d'entrata
un'anziana signora dalla vita incurvata.
Si dirige verso un ragazzino
che ripassa ansioso la lezione di latino
"Fammi sedere o sei stanco di primo mattino?
Non vedi che sono ormai vecchia
quel posto è a me che spetta!"
Il ragazzo si alza, si scusa e cede il posto
si guarda intorno alquanto smarrito
da tutti si sente puntare il dito
lo stesso puntato ogni giorno da tanti
sui giovani maleducati e ignoranti
e così decido per una volta di stare
dalla parte del giovane distratto
ma dal futuro ancora tutto da plasmare.
Sono arrivata a casa, entro e sbatto la porta
quasi a voler lasciar fuori la mia giornata storta
mi svesto della mia esteriorità
per tornare alla mia intimità.
Mi affaccio alla finestra e tutto sembra statico
Quando scorgo un uomo in carrozzina
che percorre lentamente il marciapiede.
Provo tenerezza e compassione per quella persona
il suo goffo e solitario destreggiarsi un po’ mi consola.
D’un tratto vedo arrivare una ragazzina
gli da un bacio in fronte e si incammina
verso una enorme porta di legno che li inghiotte.
Il mondo esterno torna inanimato ma a fatica mi rassegno
perché so che vorrei esserci io dietro quella porta di legno.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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