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Pubblicato il 18 febbraio 2019 in Poesia
Credevo e ,
forse m’illudevo
che il mio nigredo
fosse ormai lontano,
poiché anzitempo scorsi
dalle buie sponde
illusorie missive di luce…
Ma, conscia dei miei più cupi anfratti
sprofondo nell'abisso dei tormenti
come novizia immagine
già nota ahimè , e il circolo
vizioso lì m’avvinghia.
Tentacoli di notti senza fine,
affondano impietosi dentro me,
deleteri,
squarciando l’unicità
di mille doni,
umili nella nobiltà d’animo
caledeoscopicamente infranti
dall'aridità del tuo cuore.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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