Questa storia è presente nel magazine Racconti brevi e Poesie improvvise
Eserciti di topi scappati da fogne infrequentabili
ragni senza più angoli di muri puliti su cui tessere
ammalianti tele: bugiarde e appiccicose sirene
per ingenui insetti in cerca di emozioni forti.
Strade violentate e possedute da acque inquinate
sfuggite ad argini resi impotenti da umano disinteresse.
Fango sopra e sotto la città invasa da orde di magici
pifferai senza più seguito alcuno.
Esseri non pensanti che marciano uniti verso
effimere mete che crolleranno domani
trascinando con sè le ultime coscienze illuse
di poter sopravvivere a questo oggi di morte.
In questo caos chiamato progresso
si perdono per sempre gli ultimi sognatori,
rara specie di una esigua tribu’in estinzione
che corre veloce verso la disillusione totale.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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