Questa storia è presente nel magazine Dal Verbano-Cusio-Ossola alle Langhe-Roero
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Pubblicato il 17 marzo 2021 in Recensioni
Alpinisti ciabattoni
di Achille Giovanni Cagna
Le rive del Lago d’Orta fanno da fondale alla commedia umana dei personaggi che ricondurrei alle seguenti tipologie umane: residenti e villeggianti.
Tra i villeggianti la coppia dei coniugi Gaudenzio e Martina Gibella, droghieri in quel di San Nazzaro in Lomellina, mi ricordano una di quelle palline da flipper.
Come nel percorso del flipper la pallina d’acciaio va a toccare facendo accendere i pulsanti su cui va a cozzare così loro, palline d’acciaio, non si lasciano scalfire dai paesaggi o dalle persone che incontrano; l’unico interesse che sembrano avere e che li entusiasma è solo il cibo che riescono a mettere nel piatto.
Al capitolo terzo una vera perla l’incontro con il professore che, dopo aver condiviso le gioie della tavola e della conversazione, ha iniziato a farli partecipi dei risultati delle sue ricerche storiche svolte in loco.
Mentre il professore imperversa con la sua conoscenza puntuale, fini argomentazioni espresse con precisa terminologia la coppia scoppia.
Lui pur di ascoltare se stesso che declama, con un’ebbrezza di compiacimento, dimentica i suoi interlocutori e va avanti inesorabile.
Sul finale una speranza di riscatto nel proposito di riconoscere come nipote il bimbo, nato da una relazione del figlio con una sfortunata ragazza del loro paese, morta nel dare alla luce il piccino.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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