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Pubblicato il 14 gennaio 2019 in Poesia
Corre lo sterrato
tra arbusti spinosi
e vegetazione aspra.
Ho nelle orecchie
ancora
la voce forte
del vento di ieri
col suo soffio anforico
a scuotere le tamerici.
Oggi
è un letargo di suoni
mentre il mare si offre
alle prime vele
e ad un variopinto
sorvolo.
Salgono
con passi veloci
sui sassi infuocati
il manto nero
e bianco
appena mosso dal vento
le piccole zampe
a indovinare anfratti
e superare balze
scoscese.
Uno scampanellare
come di oratorio
a ricordare
che han conosciuto l’uomo.
Cavalca piano
sul piccolo cavallo baio
l’uomo che porta l’acqua
agli armenti
lungo le strade bianche
dell’isola
che accarezzano il mare.
A tratti una sosta
un sasso lanciato
lontano
per la gioia del cane
e già una scia leggera
di campanelli
segnala
l’avvicinarsi delle capre.
Passi sommessi
nel buio del ritorno
in compagnia di lucciole
e di stelle.
Alla sinistra il mare
e rare luci
a marchiare la notte
senza dolore e strida.
Ad attenderci
un ouzo ghiacciato
quattro chiacchiere
e ancora le stelle
in alto.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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