Ardi, tormenta, di questa stella
che sfiamma nel nero del mio Signore
e intralcia gl’incubi, e dispero.
Cadi nella notte,
tormenta, di questa stella
tu vivi di morte, e muori d’incendio
E cadi nella notte del mare,
dove riflette il candore di una Luna
assente,
Ma forse era meglio abbagliarsi
di passato,
per non poter scorgere il presente.
E di mari, di notte,
se ne vedono fin troppi,
scoppi,
d’autunno,
con foglie che muoiono,
e sugl’alberi
non rimani che tu,
mio Re.
Che assisti.
Mostro.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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