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Pubblicato il 11 marzo 2021 in Giornalismo
"La luce della Scienza cerco, e'l beneficio", scriveva l'immenso Galileo Galilei.
Ma malgrado i fin troppi proclami - spesso contraddittori - è sempre più evidente che, nella percezione popolare, tale luce è offuscata, o quantomeno flebile.
Non illumina abbastanza la nostra vita quotidiana, né le nostre menti.
Ad ormai poco più di un anno dall'inizio di questa infame pandemia, si percepisce quasi tangibilmente l'insofferenza verso le restrizioni imposte, mentre cresce il disagio privato, nelle sue varie forme.
I giovanissimi ne sono le principali vittime.
Sui molteplici, discussi vaccini, vi sono ancora troppe incognite: le controindicazioni andrebbero determinate su precise allergie; non vi è sufficiente rassicurazione sugli effetti collaterali; non sono note le tempistiche di vera efficacia.
Ultimo e non meno importante: le dosi necessarie latitano ancora.
Dall'alto, poiché ragionevolmente non si confida nel buon senso comune, si pensa all'obbligatorietà di tali vaccini/fantasma (per la cui somministrazione, occorre far firmare al paziente un modulo di consenso informato lungo 12 pagine).
Intanto, sempre meno in sordina, il malcontento si moltiplica e i complottismi dilagano.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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