Questa storia è presente nel magazine Vivere per finta, morire realmente
Non ricordo più il mio riso,
lentamente ancora muore.
Questa vita troppe volte
mi ha spaccato in pezzi il cuore.
Tutto intorno si fa grigio
non esiste più colore,
cielo terso e annuvolato
nel mio petto carenato.
Poi d'un tratto quel bambino
che piangendo dal dolore
la mia anima ha rapito
e mi ha inebriato il cuore.
Ho strappato dal mio petto
tutti i resti di me stesso
con il pianto da collante
ci ho formato un grosso cerchio.
Poi l'ho messo a centro faccia,
con sto naso sembro un fesso
ma il bambino e la risata
danno un senso alla giornata.
Non ricordo più il mio riso
ma ho bisogno di sentirlo,
triste e buffo ormai il mio viso
mi permette di vederlo
sulla faccia della gente,
che ridacchia quando arrivo.
E' uno strazio andare avanti
ma mi fa sentire vivo.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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