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Pubblicato il 01 marzo 2017 in Spiritualità
Tags: #thanatos #djfabo #eutanasia
Sono molto grata all'influenza che la religione cattolica ha dato alla mia crescita culturale, pur facendo parte di una famiglia molto laica. E sono convinta che tale influsso positivo ci sia stato anche nella formazione culturale di mio padre, marxista-leninista convinto.
Non posso neanche negare quanto la religione cattolica sia stata importante per la medicina italiana, rendendoci di fatto uno dei migliori sistemi sanitari del mondo (lo dicono le statistiche) anche grazie all'insegnamento ad accogliere (nella civile Germania ti chiedono che assicurazione hai quasi prima di dirti "come stai?"). Ma credo che sui tanti temi di bio-etica, quello della gestione del fine vita sia quello dove non accetto mediazioni. E mi fa estremamente rabbia la violenza dei cattolici che vogliono imporre a tutti la propria visione delle cose. Non concedendo ai singoli di dubitare dell'esistenza di Dio, dell'aldilà e di tutti i dogmi che in Italia sono quasi imposti. Io credo che ognuno della propria vita possa fare cosa voglia fin quando non lede le libertà altrui. Così come un paziente può scegliere liberamente di non sottoporsi ad un trattamento, deve essere libero di poter ricevere l'eutanasia come trattamento. Chiaramente regolata per alcune limitate condizioni cliniche. E non è per la domanda postami da una dottoressa olandese "ma state scherzando? In Italia siete OBBLIGATI a fare la rianimazione cardio polmonare a TUTTI?".
Non è manco per lo schifo del funerale negato a Welby e non ai camorristi. Manco per la frase di Giovanni Paolo II che chiedeva di essere lasciato andare da Dio.
È perchè credo che, se fossi un medico, al centro del mio lavoro ci sarebbe il paziente e la sua volontà.
E nient'altro.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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