564 visualizzazioni
1 minuti
Pubblicato il 29 gennaio 2019 in Viaggi
Tags: #viaggio #scoperta #prospettiva #napoli
Carta sporca. Ferite, sotterfugi.
Napoli profuma d'inganno al primo sguardo.
Si, perché è uno sguardo che accende tutti i sensi e riattiva ogni sopito istinto.
A cominciare da quello di sopravvivenza.
Ciò che è nuovo è meraviglia, ma qui la bellezza oggettiva è di difficile attribuzione.
Si respira caos. Caos ovunque.
Vicoletti, frittura, sorpassi, richiami, clacson, frittura, semplicità, panni, colori, frittura.
Poi assaggi, parli, giri, osservi.
Tutto il caos è risolto nel caos di qualcun altro, fino a quando non resta che un retrogusto serafico, perché c'è un ordine secolare delle cose, anche dove io vedo disordine,
anche quando io non lo comprendo.
Brucia, vive, abbaglia Napoli. Ti fa sentire immobile, ti schiaffeggia.
È la lotta a chi passa per primo, ma "se passi prima tu non fa niente, ti voglio bene" .
Ringhia ma poi allunga la testa per una carezza.
E la carta sporca, alla fine, è solo l'involucro della sublime sfogliatella
che ti riporti al nord il giorno dopo.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
×
Nessuno ha ancora commentato, sii tu il primo!