«Suvvia, non guardarmi in quel modo,
come se a me facesse piacere.
È così che ormai gira il mondo
e per questo non me ne devi volere.
Dovessi scegliere ti terrei per sempre,
lo faccio per amore e quello soltanto.
Degli altri, sai, non mi importa niente
ma per lei son disposto a tanto.»
Prendo la lama, stretta nel mio palmo,
e stranamente mi infonde sicurezza.
Mi sento un mostro a compiere quell’atto
ed è al cuore che giunge la tristezza.
Poggio la lama sulla viva carne,
l’acciaio richiama il nome della morte,
e a voi lettori, cosa può importarne
della mia amica e della sua orrenda sorte?
«Un giorno come tanti arriverà il mattino
e tu sarai di nuovo qui, pronta a confortarmi.
Col mio sorriso candido, ora da bambino,
ti chiedo solamente se puoi di perdonarmi.
Ormai è fatta, non posso ripensarci.
Sei andata via veloce, come una cotta estiva,
ma dolce, tra i ricordi, resterai per sempre viva.
Addio barba, non mi resta che salutarti.»
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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