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Pubblicato il 20 febbraio 2021 in Poesia
Fortunata la sera
in cui decidemmo di far volare gli aquiloni
su quella spiaggia quasi deserta,
dove l'orario per la cena
aveva selezionato i suoi frequentatori.
A noi zingari vacanzieri
era invece concesso attardarci
in quella parte del giorno che ti regala il mare,
dopo averlo sottratto alla massa vociante.
Quella sera l'incontro, l'inizio di una amicizia
e di una assidua frequentazione.
Nei giorni seguenti non faticai a ritrovarlo.
Le vesti consunte, le sue sedie sgangherate provenienti
alla vicina discarica e il vezzo di stare lunghe ore al bar
cucendo un malconcio cappello di paglia.
Così facendo diveniva oggetto di sguardi di disapprovazione
di chi non sapeva che lui, docente di filosofia,
li stava sottoponendo al più difficile esame della loro vita:
l'esame di umanità.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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