Questa storia è presente nel magazine Viaggi nel surreale
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Pubblicato il 22 novembre 2017 in Altro
Ti osservavo mentre,
giorno per giorno,
mi plasmavi simile ad argilla,
mentre modellavi le mie forme
così da poterle accarezzare,
così come con le mie labbra
e i miei occhi da sfiorare
e mentre, emozionato,
intravvedevi affiorare la mia anima da esplorare.
Invece,
ora mi vedo,
opera incompiuta e dimenticata,
mentre, poco alla volta,
inizio a sgretolarmi,
con lento dolore.
Non sopporterò di più!
Sarò io stessa a distruggere
ciò che rimane di quello che è stato,
così fragilmente, creato.
E mai più permetterò di riavvicinare i tuoi pensieri
a ciò che di me è sembianza.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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