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Pubblicato il 21 febbraio 2021 in Altro
Sofia corre, le gambe tremano dal dolore e dalla fatica, la fronte è imperlata dal sudore, ma lei non può rallentare.
Si guarda attorno, affanna, cerca una via di uscita, quella specie di melma nera la sta raggiungendo, si riversa all'interno di quel corridoio come un fiume in piena tra le rapide.
Uno, due, tre... Sofia cerca di contare i passi per capire quanto lontano sia, ma poi lontano da cosa? Non ha idea di come sia arrivata lì nè come ne possa uscire.
Le pareti si ricoprono di nero, nessuna luce, nessun colore.
Uno, due, tre, quattro... affanna, cerca il respiro.
All'imporvviso una porta appare sulla destra, Sofia si fionda all'interno, unica fonte di speranza. Scelta sbagliata, ormai è sommersa.
La sostanza nera è diventata un mare scuro che con cattiveria la trascina giù.
Il respiro si fa corto, gli occhi si riempiono di lacrime, acqua e sudore. Affanna, il respiro si ferma, la testa si fa leggera e Sofia si sente altrove quasi coccolata da quell'oscurità attorno a lei...
Uno, due, tre, quattro...
Cinque! Sofia respira a pieni polmoni.
Gli attacchi di ansia sono sempre una terribile esperienza.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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