Questa storia è presente nel magazine Poesie sulla vita
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Pubblicato il 05 marzo 2021 in Poesia
La vita è ‘no teatro
tutti fa recita’.
Giuni e viecci
ricchi e poveriegli
tutti a partecipa’.
La vita è ‘na matassa
ca sempe vo’ arruglia’.
Se ‘mbroglia, s’arraoglia
po’ torna a cammina’.
‘Na pianta non se sposta
nasce, cresce e sempe là resta.
La gente non fa che s’affanna’
parte, torna, senza pace trova’.
Ognuno s’industria a cercà lo meglio
addà esse buono, puro si n’è bieglio.
Gli ‘nammorati se vonno sposa’,
gli viecci a ‘na certa età…
‘ncompagnia vonno sta’.
E la vita se diverte a facereci suspira’,
tra ‘na lacrima che scegne
e ‘na risata che ci dà,
comm’a dent’a ‘na giostra
ci fa sempe gira’.
Traduzione
La vita è un teatro
tutti fa recitare
giovani e vecchi
tutti a partecipare
La vita è una matassa
ce sempre vuole rotolare
S’imbroglia, s’arrotola
poi torna a camminare.
Una pianta non si sposta
Nasce, cresce e sempre là resta.
La gente non fa che affannarsi
Parte, torna, senza pace trovare .
Ognuno s’industria per cercare il meglio
dve essere buono, anche se non è bello
Gli innamorati vogliono sposarsi
I vecchi a una certa età
in compagnia vogliono stare.
E la vita si diverte a farci sospirare.
Tra una lacrima che scende
e una risata che ci dà
Come dentro a una giostra
ci fa sempre girare.
Galleggia la vita,
audacia tra raffiche di pioggia
e venti sospirosi,
sibila, striscia cadendo,
erompe intasando gli sguardi,
molo sgargiante in una cernita di sogni.
Chiacchiera d'azzurro sulle spalle dei giorni,
affonda nel buio stingente
schizzando di nero il sole,
tra finestre di nuvole,
cuori adunati come spente foglie
e fatiche di coraggio malsostenute.
Passeggia la vita
e promette felicità
virando i desideri tra corse di rondini
e primavere d'aria
che scoprono curvi orizzonti.
Partorisce sorrisi
ospite d'anima
mentre caotici attributi corrono
svuotando flutti di verità,
baratri di chi non sa lanciare gli occhi
guerreggiando per fede,
singultano divinità
in un tempo di morte.
E afferra le mani,
sussurra vigile,
spaurisce i bimbi,
rinasce gioendo
tra circhi d'umanità soffusa,
flebile e roca
a vegliare per l'allegrezza fino al mattino.
Torna la vita
col volto a specchio
accendendo candele e destinazioni
aggrappata ad orfani incappottati,
chimere d'amore
tra gomitoli di cuore.
Non basta l'equilibrio
a sonagliare preghiere:
battuti i manicomi,
le nenie fuggono
impostando ansia.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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