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Pubblicato il 17 luglio 2017 in Humor
La maestra che aveva preceduto nell’incarico la signora Maria si era ammalata. Esaurimento nervoso, si sussurrava nella sala insegnanti e poiché, come quasi sempre, da un male nasce un bene, ecco che arrivò la chiamata di supplenza per la sign..pardon.. la maestra Maria.
I problemi iniziarono da subito, in pratica dal primo giorno di insegnamento. Ma fintanto che i bimbi dormivano sul banco andava benone. Purtroppo questa benefica tregua non superava mai la prima mezz’ora di lezione. Poi si svegliavano all’improvviso e iniziava la baraonda. C’era chi le lanciava aeroplanini di carta ma anche chi le metteva le puntine da disegno sulla sedia e indubbiamente questo era un comportamento parecchio più riprovevole.
Il fatto è che dopo un mese di supplenza la maestra Maria cominciò ad avere dei seri problemi di identità e a dubitare lei per prima di essere adatta a svolgere quel ruolo così impegnativo e importante per la crescita educativa dei suoi piccoli alunni.
Aveva letto su una rivista di Psicoterapiapsicoattitudinale che per riuscire in ogni attività è determinante l’automotivazione. E decise perciò, prima di arrendersi definitivamente, di seguire le indicazioni del saggio. Tra i consigli forniti per recuperare l’autostima venivano indicati tre metodi di autoaiuto:
1. Fingi di essere felice per almeno dieci minuti ogni dieci minuti
2. Incentivati con una coppa di gelato o comperati dei sandali con il tacco
3. Fai una pausa rilassante, tipo un pisolino o una partita di tennis
4. Scrivi un pensiero motivante e ripetilo finché non ti senti motivato.
Dato che i primi tre metodi le erano sembrati difficili, se non impossibili, da praticare, la maestra Maria si risolse di provare con il quarto. Ed ecco svelato il perché del dipinto realizzato da Lisandro Rota qui sopra.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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