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Pubblicato il 25 maggio 2018 in Recensioni
Tags: #baker #cassette #hannah #thirtheenreasonswhy #tredici
La seconda stagione della serie è arrivata su Netflix il 18 maggio continuando a narrare la lenta discesa negli inferi del bullismo. Bullismo e violenza sono le tematiche scottanti trattate in questa seconda stagione, dove si innescano una serie di eventi innescati dal suicidio di Hanna Baker. Attraverso l’uso delle polaroid come viene “denunciato” in maniera anonima che “Hannah non era l’unica”.
Ed è così accanto alle cassette subentrano le polaroid, fornendoci così nuovi elementi per approfondire le vicende legate al suicidio di Hannah che, vista la cospicua quantità di persone coinvolte, non può essere letto da un solo punto di vista. Questo perché la triste vicenda di Hannah si intreccia a quella di tanti suoi coetanei.
In questa seconda stagione ci vengono mostrate le differenti versioni di ogni protagonista della serie, un ventaglio di scenari diversi, portati alla luce dalle cassette registrate dalla giovane prima di arrivare al suicidio. Le varie sfaccettature e sfumature di queste storie ci offriranno una visione diversa dei fatti e della protagonista, stravolgendo quasi completamente tutto quello che abbiamo appreso durante la prima stagione, sviluppando così un cambiamento radicale di alcuni personaggi, considerati negativamente durante la prima stagione. Questo risvolto nella trama aiuterà lo spettatore a mettere insieme i tasselli di un puzzle molto più grande.
L’esplorazione di queste nuove prospettive ci aiuta a capire realmente che cosa succede agli studenti all’interno della Liberty High.
Attraverso i racconti, le vicende e i flashback dei protagonisti è possibile assistere e rivivere il disagio e le sofferenze causate dalla violenza e dal bullismo, il tutto questo è reso in maniera cruda pensate proprio per sensibilizzare lo spettatore. Alcune scene non sono facili da reggere e ci mostrano la crudele realtà di uno scenario violento e spesso solitario di un’età critica e delicata.
La serie Tredici (thirteen Reasons Why) è tratta dall’omonimo romanzo di Jay Asher, autore che ha affrontato senza filtri temi scottanti e dolorosi come il bullismo, la violenza sessuale, lo stalking e la depressione. Puntando a denunciare quelli che sono i comportamenti negativi, di una società di adulti che spesso tende a minimizzare e sottovalutare quelli che sono campanelli d'allarme. Mostrandoci contemporaneamente due facce della stessa medaglia dove c’è chi è pronto a lottare e denunciare violenze e ingiustizie e chi , invece per paura e sconforto, sceglie la via del silenzio.
Ancora una volta un finale aperto, questo più del primo ci lascia intendere che le cose non sono finite qui. Dopo la delusione del verdetto finale del processo di Olivia Baker contro la Liberty high, conclusosi con un risultato positivo per la Liberty high e Bryce Walker. La situazione degenera per i protagonisti della serie che non sono riusciti ad ottenere giustizia per Hannah.
Con questo verdetto, la serie ci mette di nuovo di fronte uno scenario crudele e ingiusto, dove stupratori seriali restano impuniti e presidi e insegnanti volano il viso dall’altro lato. La serie ci mostra come le istituzioni scolastiche preferiscono lavarsene le mani e lasciare tutto a tacere, spesso spingendo i giovani studenti a compiere atti ancora più violenti per ottenere giustizia. E’ questo il caso di Tyler, giovane studente e fotografo della Liberty High che, spinto dalla rabbia causata dalle ultime molestie violente subite da alcuni membri della squadra di basket, decide di inscenare un massacro scolastico. Questo è il risultato del menefreghismo del preside della Liberty High che ci viene mostrato chiaramente in una scena, quando il counselor gli consegna tutti i fascicoli dei ragazzi a “rischio”.
Questo “esempio” è la chiara denuncia da parte degli sceneggiatori della serie, di eventi che purtroppo, nel corso degli ultimi anni si stanno verificando all’interno di numerose istituzioni scolastiche, americane e non.
La domanda sorge spontanea, perché ancora oggi questi ragazzi vengono abbandonati alle loro ingiustizie? Perché si preferisce salvaguardare un torneo sportivo piuttosto che la vita e l’incolumità di numerosi studenti?
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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