Questa storia è presente nel magazine Volevo solo averlo addosso
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Pubblicato il 14 ottobre 2020 in Erotici
Il mio uomo è tutto, per me. Non ho mai provato un desiderio sessuale così cavalcante. Dipendo da lui, in una forma appassionatamente torbida e legante; il mio cervello è l’organo sessuale più erogeno, e lui l’ha capito. Oh, se l’ha capito.
Mi parla di altre donne con le quali ha fatto l’amore, ed io mi tormento, ma devo conoscerne tutti i particolari; nel momento esatto in cui lo sento meno mio, la mia vagina pulsa e si fa di fuoco, rilasciando i più abbondanti umori, insieme alla più cupa disperazione. Credo che si troverà un’altra donna, lo ha sempre fatto. Non so che reazione avrò, potrebbe finire tutto, oppure le mie catene potrebbero avvolgersi intorno a loro stesse in un doppio giro. Per la prima volta nella mia vita non so niente.
Per ora dolci segni ai polsi, alle cosce e al collo, mi fanno male ed esprimono la sua indiscussa proprietà. Quando mi sodomizza il dolore misto al piacere porta il mio pensiero ad harem di schiave legate seminude, con pochi veli, costrette a danzare in catene alle caviglie, ed esposte in qualsiasi momento del giorno ai voleri più perversi dei loro carcerieri; impossibilitate a reagire, ma sempre pronte a sguardi adoranti, ad ogni colpo, e ad ogni violazione del loro corpo già trafitto e sottomesso.
Sogno in ogni momento, non appena consumati, travolgenti amplessi fatti di corpi, di saliva, di bocche e di liquidi corporei, lacci di lingua e di genitali, cosce fuse, natiche e penetrazioni stordite, fino al completamento di tutti gli spazi, fino ad arrivare all’anima.
E solo in quei brevissimi attimi, solo allora, lo sento tutto mio.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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