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Pubblicato il 28 agosto 2018 in Altro
Quando da ragazzina stavo sul divano aspettando che passasse il tempo in realtà mettevo a posto, secondo un sistema di ontologie che Dio solo lo sa, tutte le cose successe da poco.
Comunque ( aridaje..)
Il divano ne sembrava contento, i miei pure ( non rompevo e non facevo capricci ) il mondo esterno non mi conosceva e se ne sbatteva...na pace!
Apparentemente... apparentemente tante cose: brava bambina, timida introversa ma brava eh
Il cervello, costruiva, fantasticava, creava, dopo avere osservato tutto il possibile.
A tutt'oggi la curiosità nell'osservazione, l' animaccia sua, mi incatena: mi fa uscire la notte, mi fa scendere una fermata metro dopo per concludere una storia umana, mi fa passare da scema fissa a guardare un rampicante che sale su un albero, un gatto nuovo nella mia strada, la vicina inaspettatamente cordiale, i tifosi nei pub, i vecchietti d'estate....
E mi sento peggio di Clarisse in Fahrenheit 451.... spero di non fare la sua fine, mbe l'adolescenza l'ho superata da un pezzo ma non cresco.
E mi nascondo quando qualcuno cerca di vedere questo
Il tempo dell'età adulta pieno di inutili impegni, m'ha sempre osteggiata, come papà.
Ma nel mio modo obliquo di stare al mondo ho dribblato tante noie della vita adulta, mantenendo dentro sorridente e pensierosa una bambina che non crescerà.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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