Una leggera brezza mi attraversa,
sembra un indimenticabile ricordo,
che sopraggiunge improvviso,
come una sveglia mattutina,
e attorno la rugiada sembra congelare il tempo.
Il profumo forte che è nell’aria,
mi entra dalle narici e la stanza viene pervasa,
in ogni angolo c’è l’odore tuo.
Fiore,
ti ho sempre chiamata così,
perché eri coma la primavera,
quel dolce sole che accarezzava la pelle,
quella luce garbata che filtrava dalla tenda,
l’odore delle morbide lenzuola che parlavano di te.
Fiore,
i tuoi mille colori,
sono dipinti negli occhi miei.
Non smetto un solo istante,
neanche un momento,
sfidando il tempo,
spero ancora di ritrovarti,
mentre cammino coi piedi nell’erba.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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