626 visualizzazioni
1 minuti
Pubblicato il 20 gennaio 2018 in Poesia
Tags: #amorelucenostalgia
Ciao Luce.
Stanotte ti ho sognata.
Avevi il broncio e indossavi quel grembiule da cucina rosa che mia madre ti ha rifilato al tuo ventiduesimo compleanno.
"Bellissimo. Già mi ci vedo".
E invece ti faceva cagare un botto.
Che non sei mica una tipa da rosa.
Tu.
E nemmeno una da cucina.
Ma secondo me,
io dico che lo sapevi.
Lo sapevi già che cosa inventarti.
Come quella volta in cui ti facesti trovare a casa mia vestita solo di quel grembiule.
Fingevi di cucinare un sugo precotto mentre io, lì impalato, mi mettevo le mani tra i capelli.
"Ti ho preparato il pesto alle noci, lavati le mani che mangiamo"
Il pesto alle noci.
Quella sera ero incazzato nero perché mi avevano rifiutato il progetto al quale avevo lavorato per mesi.
E Tu.
Tu lo sapevi.
Perché al telefono ti avevo trattata male.
E sapevi anche che avevo bisogno di te
e del pesto alle noci.
Ti piombai addosso in un attimo.
Trascinandomi dietro tutto il peso delle mie frustrazioni.
Del mio malumore.
Che Tu.
Solamente Tu, sapevi placare.
Luce.
Stanotte ti ho sognata.
Avevi il broncio e indossavi quel grembiule rosa.
Quello che da mesi è appeso nella mia cucina.
Sporco.
Di noi.
Che ogni volta facevamo un casino.
Quello che ti ho strappato. Consumato.
Che mi piaceva guardarti il culo mentre fingevi di preparare un sugo precotto.
Il pesto alle noci.
Luce.
Da mesi c'è un'altra nel mio letto.
E io stanotte ti ho sognata.
È bella.
E io stanotte ti ho sognata.
Il pesto alle noci non me lo prepara mai.
"I sughi precotti lasciamoli a chi non sa cucinare."
Ma-io-stanotte-ti-ho-sognata.
Ha un bel sorriso.
Ma a me manca il tuo broncio.
Che ci andavo matto per quel visino accigliato.
Torni?
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
×
Nessuno ha ancora commentato, sii tu il primo!