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Pubblicato il 22 novembre 2019 in Poesia
allorché nell’intimità del silenzio
sento d’essermi distratto
da tutto ciò che impedisce
di conoscere ogni finitudine
è allora che avendone ascoltato
solo il suono nella parola
sopraggiunge la musica
a restituirne il senso
che la poesia è dell’essere
non della forma
è del poeta il canto
che al musicista incombe
di trasformare in note
è del sublime l’idillio
che talora ne scaturisce
ancor prima d’esser parola
è nella solitudine del suono puro
il prender forma
l’oltre linguaggio della poesia
che provoca il risveglio
è della vocazione poetica
l’indissolubile inquietudine
che pur mi coglie
allorché immerso nel silenzio
giungono alla mente
le parole vive d’una musica arcana
le note mancanti
che mi porto dentro
quali accordi
quali melodie mi chiedo
si racchiudono nell’intimità del silenzio
quali incestuosi amori
di assenze precluse ai sentimenti
quand’anche il cuore
chiede di continuare
la sua folle corsa verso l’unità indivisa
della musica e della poesia
nell’ancestrale forma che le accomuna
nell’impenetrabile evidenza
che la bellezza negli occhi ha contemplato
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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