202 visualizzazioni
1 minuti
Pubblicato il 03 marzo 2019 in Poesia
Anima dannata, rinchiusa e dimenticata che si dissolse nella pioggia.
Prima cadesti e ti frantumasti in rivoli d'amore per poi volare oltre l'immensità del cielo.
Ti liberasti della sofferenza e dal dolore scegliendo un tragico destino.
Quel giorno pioveva, i vetri sembravano bagnati da infinite lacrime,
apristi la finestra per respirare e ogni goccia di pioggia divenne ago sulla tua pelle.
Ti avvicinasti ad un grande specchio, indugiando un po' sui fragili passi, ma nello specchio
la tua immagine non era già più riflessa,
allora ogni dubbio scomparve per lasciar posto alla certezza.
Il mondo perse colore e rumore intorno a te.
Non esitasti ancora a lungo prima di afferrare le lamette e incidere i bianchi polsi.
Si, faceva molto male, quanto la vita stessa, impietosa la morte venne a consolarti.
Sangue caldo iniziò a scorrere sui tuoi ricordi, finché questi si fecero deboli e ti addormentasti nelle braccia delle speranza.
La speranza che qualcosa di migliore ti avrebbe atteso, accolto.
E ad ogni primavera la brezza del mare sussurra il tuo nome, mentre sotto il sole brilla il tuo
sorriso, ora che hai trovato la pace e puoi riposare
cullata e protetta dai grandi cipressi intorno a te.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
×
Nessuno ha ancora commentato, sii tu il primo!