Mah!
Che ore saranno e quante lancette camminano nel silenzio?
Me lo son chiesto in questo buio dal corridoio immenso mentre pasticcio in un dannato capriccio per ciò che è disperso.
Sono giunto qui ed un motivo ne consegue l'esistenza. Chiara non è la partenza, e lungo il tragitto, son stato trafitto, da un amniotica inerzia.
La curiosità percuote la direzione verso un orientamento sconvolto.
E se fossi morto e non me ne son accorto?
Tutta qui la mia seconda volta? Sento il corpo ma meno il respiro. La confusione, come un vento in sospiro.
L'aria che aspiro ha le pareti bianche di un tempo stabile.
La velocità sorprende, prende poca luce tra bende che, in superficie, mi mostrano una via.
Vado avanti.
Pare vero eppur raro quanto strano.
Son faville queste onde ammaestrate a circondare il mio fato.
Tanto vicino dal vissuto anche non sapendo chi ero.
C'è qualcuno qui?
Chi può rispondermi?
E' tanto distante la vita?
Tanto meglio ora che continuo desiderio.
Una tempesta di voci sta ricoprendo di nuvole la mia dimensione.
Un sottofondo irrefrenabile, un manifesto sciolto da lacrime di tensione.
Non riesco a liberarmene, è più del mio ego truce.
Poi il silenzio e pian piano una fioca luce.
"QUALCUNO QUI TI ASCOLTA, QUALCUNO QUI TI CONOSCE.
QUALCUNO UN PO' TI SUPPORTA. QUALCUNO INVECE NON TI PREFERISCE.
QUALCUNO POTREBBE AIUTARTI MA SENZA TE NON POSSIAMO ANDARE AVANTI.
ORA DECIDI DI ESSERE QUEL QUALCUNO O QUALCUNO FRA TANTI"
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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