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Pubblicato il 30 marzo 2017 in Storie d’amore
"Ora che è tutto finito, dissolto, concluso, cancellato, quali parole possono ancora risultare abbastanza credibili da essere messe nero su bianco?
Quando il fuoco si è spento e la cenere comincia già a disperdersi nell'aria, c'è ancora qualcosa che è possibile dire?
Ormai non rimane davvero più nulla.
La sfida con il destino è persa.
Silenzio, polvere, macerie.
Macerie che, un giorno, magari sposteremo per creare un nuovo giardino. Finto, certo, ma ci convinceremo di dover andare avanti e lo faremo.
Adesso le parole si ingolfano nella penna e non sanno più riversarsi sul foglio.
Non c'è una degna conclusione per qualcosa di così grande.
È un po' come parlare della fine di Tutto.
Questa fine è un tabù di cui non si può raccontare nulla.
È un mistero che non è possibile indagare.
È un caso irrisolto, la conclusione prematura e non richiesta.
Adesso è finita davvero.
Non so neanche dirti come ma, forse, accade davvero mentre apri gli occhi una mattina come tante e ti accorgi che la lotta si è conclusa e la battaglia è persa.
Un oceano in tempesta è tornato a dividere le nostre sponde.
Fiere montagne si stagliano di nuovo fra i nostri territori.
È una consapevolezza dolorosa, amara, è la rassegnazione all'inevitabile.
Questa fine non era cosa che potessimo evitare. Un sentiero già tracciato che correva dritto verso l'abisso.
Ed è questa stessa fine che ora invoca un rispettoso silenzio per quello che siamo stati e che tuttora siamo.
Un simile cordoglio esige rispetto.
Basta, non è più tempo di parole.
Adesso è finita."
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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