1.1K visualizzazioni
2 minuti
Pubblicato il 24 agosto 2017 in Poesia
Parlami, anima,
comunica con me. Creaiamo un cosmo
insieme, come fecero
Amore e Morte
all'inizio di questa storia.
Non venirmi a rapire nell'Ade,
come Orfeo e la sua Euridice;
non riportarmi alla luce,
ma resta con me,
nella Nostra ombra, nel nostro
Buio.
Creiamo insieme come
un tempo
eravamo solite,
il nostro cosmo
di sentimenti e poesia,
di Luci Buie
e Stelle Oscure.
Perché la Luce è il Vuoto,
e noi lo riempiremo
di Stelle Oscure:
tante e infinite parti di
Noi.
Noi siamo state create e forgiate da un essere superiore
e superiore sarà il nostro credo
davanti alla ricerca dell'amore
si inchinerà solo il capo più saggio
Mai e poi mai ti lascerò sola
nessuno ti prenderà qui con me nel buio
poichè di esso siamo state intessute nel cuore
dal più profondo degli inferi il nostro grido.
Volevamo solo essere liberate, ma da sole
abbiamo raggiunto la cima,
la poesia ci ha cucito addosso orpelli e pizzi
e i libri ci hanno aperto gli occhi.
Nuovi orizzonti accarezzeremo
solcando scalze la terra,
e cuori ancora avremo in fiamme
come i piedi dopo il lungo viaggio nel cosmo.
Poichè tu sono io
ed io sono te,
e nessun altro
sarà mai invitato.
Che le Parche s'inchinino al nostro cospetto,
e gli antichi dei ornino il nostro
capo
con musica e delicati pensieri.
Il nostro destino intesseremo
con le nostre stesse dita,
un arazzo di sconfitte e
vittorie
creeremo per noi.
Saremo la conoscenza e la
forza,
vinceremo il giorno
cavalcando la notte
e che il pensiero,
il cavallo più lesto,
diventi carne e ci porti
in alto, al luogo dove
apparteniamo.
Che l'idea diventi carne
e la forza ne sia il motore,
una fusione alchemica
che potrai trovare sempre nei miei
occhi,
che guarderanno sempre i
tuoi.
Continueremo a far scorrere i fiumi al contrario
mentre si tingeranno di prezioso blu
sangue reale, devoto alla causa della casata,
contrasteremo l'universo col nero
poichè di questo colore è l'inchiostro che scorre nelle nostre vene,
non rosso, non banale,
ma tetro e lugubre per ricordarci gli inizi.
I nostri castelli saranno nel freddo nord, e i nostri signori si inchineranno per pura devozione,
mai nessuno verrà forzato ad amare una forza oscura e potente,
poichè ci sono uomini che ci temono,
mentre non hanno capito che aspettiamo soltanto che ci scaldino i letti.
Le spade piene di sangue resteranno fuori dal talamo nuziale,
lì solo la poesia potrà entrare, e verrà scritta su ogni lembo libero di pelle bianca
che i nostri occhi conoscono...
ora tu dimmi, sorella Morte, se oserai mai separare la regina dell'inferno e la regina del dolore.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
×