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Pubblicato il 19 dicembre 2017 in Storie d’amore
Erano le 19:30 e stanca dopo una lunga giornata mi sedetti nel primo posto che trovai. Il treno partì poco dopo e io cominciai a rilassarmi. Davanti a me c’era una ragazza più o meno della mia età, ma solo dopo averla osservata per un po’ mi accorsi della sua straordinaria bellezza. Non volevo stare continuamente a fissarla, quindi mi girai verso il finestrino che con l’oscurità della sera era diventato uno specchio e ricominciai a osservarla da lì. Era una ragazza indiana, chissà con quale stranissimo ma affascinante nome, giovane, fresca e riposata. I suoi capelli, neri come il carbone, le scendevano morbidi fin sotto le spalle e le andavano a toccare i suoi fianchi asciutti coperti da un maglioncino di lana colorato. Il suo viso era perfetto, ovale e semplice, con una carnagione ambrata che faceva risaltare la sua bocca rossa rossa. La sua bellezza però partiva tutta dal suo sguardo: i suoi occhi cangianti, verdi e castani, riflettevano la profondità e il mistero del suo animo. Sembrava mi volessero raccontare una storia, forse una storia d’amore impossibile con un ragazzo indiano lontano. La fissai per almeno una ventina di minuti, ma lei non si accorse mai di me perché era concentrata nella lettura di un libro universitario. Quella ragazza mi trasmetteva pace e serenità e mi faceva sognare avventure in posti lontani. Scese una fermata prima della mia, la guardai fino all’ultimo fino a scomparire nella nebbia, con la sua storia e con i suoi bellissimi occhi profondi.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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