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Pubblicato il 15 febbraio 2019 in Poesia
Salici piangenti
per l'arsura di questo pazzo mondo,
sopravviviamo alle tempeste
e prima o poi verrà l'aurora,
a baciare le foglie mai ingiallite.
Balsamo che lenisce le ferite umane
nei disumani affanni...
E,nella resa erigerò barriere enormi,
mi negheranno sguardi d'infiniti orizzonti,e
spada indomita della parola
sarà breccia,sconfinante.
Udirò gemiti di gaudio
nei cuori arsi dal tempo delle ipocrisie.
Mi negheranno suoni dalle labbra,
pensieri,dai silenzi indecifrabili,
confineranno l' Io indomito,
nel girone degli indegni al loro mondo...
Ma tesserò le mie radici,
nel buio silenzioso della notte,
dove tutto è manto ignavo
delle altrui faccende.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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