285 visualizzazioni
1 minuti
Pubblicato il 20 novembre 2018 in Storie d’amore
Ti ho accompagnato, stamattina, verso il volo che ti avrebbe riportato a casa. Mentre osservavo la natura variopinta ancora assopita viaggiare veloce intorno a noi, ti ho mostrato parole d'amore, frasi scaturite da quella profonda voragine che mi attraversa; tu ti sei nutrito di quel dolce miele e un abbraccio è stata la mia ricompensa. Ci sono dei sentimenti che credi di conoscere, li hai analizzati in ogni loro sfumatura, più e più volte. Ti interroghi sulla loro natura, magari li metti in dubbio, ma ci sono dei momenti in cui la loro presa diventa rovente e non riesci ad affrontarne la potenza. Mi ero ripromessa di non piangere, ma al momento dei saluti, mi ti sono aggrappata come un naufrago che in mare aperto trova una scialuppa e ritrova quel tesoro chiamato speranza. Questa è l'intensità di ciò che provo per te, di questo amore pluriennale il cui calore non smette di stupirmi. Spesso mi interrogo su ciò che è stato, su ciò che sarà, se sarà...fino ad ora l'unica risposta che sono riuscita a trovare è la vibrazione di un filo momentaneamente lungo 935 km.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
×
Nessuno ha ancora commentato, sii tu il primo!