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Pubblicato il 31 luglio 2016 in Altro
Tags: #ScritturaCreativa
Premessa
Mi è capitato spesso di sentirmi dire "io vorrei scrivere, ma non so cosa scrivere. Tu sai scrivere, mi aiuti?!". Tutto ciò mi ha sempre fatto alquanto tenerezza: non potrei mai spiegare a qualcuno cosa scrivere (nessuno potrebbe farlo), al massimo si potrebbe dare consigli su "come" scrivere; ma nutro delle perplessità anche su questo punto...
Mi sono sempre chiesto quale fosse il sistema per scrivere meglio e avere sempre un'idea brillante in testa: l'unica medicina è scrivere!
Ma capitano momenti in cui proprio non ti senti in forma, ed è proprio lì che bisogna insistere: nel periodo di buio accendere la luce.
Ho parlato quasi sempre di me stesso nei miei scritti, poi ho voluto fare una sfida, reinventarmi tutto daccapo, Provare con un romanzo, sì, sto provando a scrivere un romanzo, una storia con trama completamente da inventare. Ho deciso di andare in palestra, per riuscire a completare la mia impresa nel migliore dei modi; la palestra dello scrittore Questo testo (primo di tre volumi) offre esercizi pratici e bizzarri di scrittura, di cui mi sto servendo per allenarmi.
Confesso di esser stato scettico e restio ai corsi di scrittura creativa, ma nulla mi vieta di "conoscere il materiale utilizzato da un possibile nemico", specialmente nel confort di casa mia.
Ecco cosa pensa uno dei miei guru rispetto ai corsi di scrittura creativa, Serafino Massoni:
Ho provato, a tempo perso, a fare il primo di questi esercizi e devo dire che l'ho trovato molto stimolante, anche se, appoggio in parte il pensiero del buon Serafino, per il quale ho tanta stima.
1° Esercizio
La consegna è la seguente:
Ispirandosi al racconto "Una Pallottola nel Cervello" di Tobias Wolff l'autore deve riproporre, con una scena finale inventata, la stessa enfasi con cambi di movimento narrativo e cambi di prospettiva, il tutto in un massimo di 30 righe da 60 battute circa. Io ci ho provato, di seguito il mio tentativo.
Titolo: Sta' calmo
<<Dovremmo chiamare l’educatrice.>>
Suggerì Mario.
<<Non possiamo farlo, sei matto? Vuoi farci
mettere in punizione tutti?>> Disse Luca
terrorizzandosi all’idea.
<<Luca ha ragione, dobbiamo risolvere
questa situazione da soli. Se l’educatrice
dovesse scoprire cos’è successo a Mao, non
solo ci metterebbe in punizione, ma ci
impedirebbe anche di giocare con lui finché
non avremo compiuto diciotto anni.>>
Constatò Fabio. I tre abbassarono la testa
amareggiati.
<<Mario, è stata tutta colpa tua.>> Disse
Luca, guardando l’altro con disprezzo, <<non
avresti dovuto scappare con Mao nello
zaino.>> Infierì.
Il viso di Mario si incupì ancor di più.
<<Lascialo stare! Non vedi che è triste,
poverino?>> Intervenne Fabio.
<<Ma è lui che ha sbagliato!>> Insistette
Luca con un sorriso malefico.
<<Adesso basta!>> Gridò Mario, scagliandosi
contro Luca. I due precipitarono in un fosso,
l’uno sopra l’altro; doloranti e malconci non
persero occasione per picchiarsi, sembrava
una lotta innocua, una di quelle tra ragazzini,
che si risolvono con una stretta di mano,
invece Mario sferrò un pugno chiuso, Luca si
spaventò e tra le urla di dolore e l’epistassi
riuscì a gridare: <<sta’ calmo!>>
Fabio, che impietrito osservava la scena, alle
parole dell’amico ebbe un ritorno al passato.
Due semplici parole lo riportarono a casa,
dalla sua famiglia. Dal padre ubriaco che
picchiava la madre e a quell’assistente
sociale che lo portò via, strappandolo da loro.
<<Signora, dobbiamo portare via suo
figlio.>> Queste furono le uniche parole che
disse l’assistente sociale. Poi solo i pianti, le
lacrime, le mani sfiorate alla madre e la
promessa di Fabio: <<Mamma, fammi stare
con te, farò il bravo!>>
La risposta che ricevette dalla madre in
lacrime fu: <<sta’ calmo.>>
Cosa ne pensate? Vi è piaciuto? E che idea vi siete fatti dei corsi di scrottura creativa?
Spero che questo esercizio possa esservi utile, datemi un feedback, potrei proporvene altri! Alla prossima! ;)
Ty
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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