Attendo la stagione del ciliegio con la pazienza dell'inverno,
con la testardaggine dei lunghi temporali di marzo,
e speranzoso all'arrivo delle brezze di aprile.
E' come se tu tornassi a me amore mio,
ogni anno a rincalzarmi le sdrucite lenzuola dell'anima,
a dare colore a quel ricordo sempre piu' difficile da riesumare,
cosi profondo e cosi lontano che quasi mi fa impazzire.
Come fiore di ciliegio, delicata e pura alla prima fioritura,
cospargi di miele l'aria intorno,
teneramente padroneggi tutti i miei sensi, le mie percezioni,
Fioritura di maggio, abbagliante e soverchiante per le
mie stanche emozioni, ma tu, anche nei ricordi,
sai esser delicata e pudica e,
anno dopo anno,
non fai altro che coccolare questa anima stanca.
Spero sempre,
nell'irrazionalita' di questo sogno dove il fiore muta in frutto,
che la delicata carezza dell'essenza nell'aria
muti in ferma e sanguigna passione,
nella voglia di te, ciliegia scarlatta, seno da mordere, collo da tormentare,
in una infinita ed eccitante rincorsa.
Braccia nelle braccia.... rami nei rami,
carezze su carezze.... fiori a perdita d'occhio,
baci e poi baci... come ciliegie, una appresso all'altra.
Fino a che non mi desti la calda estate e la fine di un'altro sogno.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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