Questa storia è presente nel magazine TUTT'ALTRE STORIE
505 visualizzazioni
6 minuti
Pubblicato il 21 agosto 2020 in Arte
"Apocalisse" dal greco αποκάλυψις, che ha significato di "rivelazione",
«E vidi subito apparire un cavallo bianco, e colui che ci stava sopra aveva un arco, e gli fu donata una corona, e partì vincitore , e per riportare nuove vittorie.»
Il primo cavaliere rompe il cerchio della sua composizione, allegoria del pensiero celebrale, con la freccia, allegoria dell’idea; un gesto che trasmetterà il movimento ad arco a tutto il polittico. Questa è la forza che precede ogni altra qualità, il pensiero come λόγος ...
..or tu Pegaso volante
dacché portasti Orione la cui volontà
infiera contro a spalancare il cielo
col dardo infuocato in fra le nuvole
che di scaturir l’arduo furore
onde maggior senno reclami
alle rimostranze divine
deh metti sul capo la corona aurea
‘..e parti vincitore’
che di vittoria portar lo scettro
alfin non ti sia vano
nell’ora dell’ultimo traguardo.
«Ed ecco uscì un altro cavallo, rosso e a colui che vi stava sopra fu dato il potere di togliere la pace dalla terra, e di far sì che gli uomini si sgozzassero fra di loro, e gli fu consegnata una grande spada.»
Ed ecco che il secondo cavaliere è simbolo dell’eterno volere, quella forza che si solleva nell’umano spirito a compiere ogni opera. Senza di essa l’uomo giacerebbe in uno stato passivo, abulico. La volontà porta gli uomini a confliggere, a battersi per ciò che considerano meritevole e degno, e avendo volontà diverse, talvolta si scontrano. Se così non fosse, se tutti rinunciassero alla loro volontà, qualsiasi contesa cesserebbe insieme a qualsiasi aspirazione, qualsiasi desiderio e tutto giacerebbe inerme ...
..che già s’ode lo scalpitar
del tuo cavallo baio Epimeteo
irrompere sul terreno madido
del tuo sudore d’ira
violare la pavida serena mestizia
del creato
che de’ Viventi argui mozzare
il fiato
deh sentenza di morte una spada
sola nol può conseguir destino
confacente alle masse
che prima o poi disarcionar cadrai.
«E vidi immediatamente apparire un cavallo nero, e colui che vi stava sopra aveva in mano una bilancia. E sentii come una voce in mezzo ai quattro Viventi, che diceva: Due libbre di frumento, per un denaro, e sei libbre d’orzo, per un denaro, ma l’olio e il vino non li toccare.»
Per l’autore questo cavaliere rappresenta non una carestia, ma la conoscenza della giusta misura delle cose, l’ordine e il valore delle cose nell’universo. Egli è conoscenza, in quanto a questo conduce la percezione, un sentire l’equilibrio cosmico tra il mondo fisico e quello spirituale. Scuro è il terzo destriero, come oscura è la scienza che conosce le leggi che regolano il cosmo; cavalca in un flusso pittorico di profondo blu, colore simbolo dell’interiorità. Al centro della forma circolare della posa volvente, si trova uno dei piatti dorati della bilancia. La materia aurea dell’oggetto richiama il celebre tesoro dell’Oro del Reno ...
..tu dunque
l’eroe eponimo che riappare
quell’Icaro venuto
dal tempo fondativo il cui voler
s’impone tra il simbolo e la forma
del Dio vivente
mediazione tra somiglianza e
dissomiglianza
difformità entro 'l finito-infinito
presente e passato
dualità incommensuarabile
d'un futuro difforme.
«E subito vidi apparire un cavallo verdastro, e colui che vi stava sopra aveva nome la Morte e l’Inferno lo seguiva. E fu data loro autorità su un quarto della terra, per uccidere con la spada, colla fame, colla peste e mediante le fiere della terra.»
Si voglia leggere la figura secondo il suo apparire. Una cavalcata cieca abbandonata al movimento del destriero, con un panneggio che richiama il sudario, però candido.
Tale è il soggetto del dipinto che difficilmente lo si può interpretare come una forza a favore dell’essere umano. Eppure, se non ci fosse la morte ad estinguere la vita terrena, nessun essere vivente si svincolerebbe dai legami con la materia ...
..deh vieni Prometeo
discatenato dalla rupe di lava
cavaliere accecato
che lavar non puoi con la morte
il fato
che pur addusse il Creator
nell’ora del delirio osceno
onde la pandemica peste
l’Apocalisse stipulò nel guado
dell’inferno
orché della mente tua le fiere
sulla terra van facendo razzie.
«.. e fu data loro autorità su un quarto della terra, per uccidere con la spada, colla fame, colla peste e mediante le fiere della terra» …
.. o voi de' Viventi
dell’immenso cosmo immemore
di opposte opposizioni:
finito-infinito, ragione-senso, vitalità-geometria
causa - coscienza quantica
mito-trascendenza, identità d'estremi
connessione dell’umano col divino
a Voi che orsù lambite
nel contesto del libero divenire
in ognun sia vaga e
come il soffio
altéra
... promessa di nuova germinazione.
L'opera sopra rappresentata afferente alla tesi di Laurea“Discorso sul Mito – Verità e forza evocativa nell’opera di Giulio Aristide Sartorio”, costituisce un polittico di quattro tele di grande formato la cui particolare interpretazione che ripercorre attentamente il passo evangelico dei 'cavalieri' qui re-interpretati come forze benefiche che preparano l’uomo alla Rivelazione (dal greco ἀποκάλυψις).
Federico Sinatti nasce ad Urbino e vive a Senigallia.
Di formazione classica, Federico Sinatti ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Firenze e di Macerata. Si è dedicato con passione al disegno, all'incisione, alla colorazione digitale e, sopratutto, alla pittura. Caratteristica della sua iniziale fase figurativa è la monumentalità e l'allegoria con richiami al mondo del mito, che sono sfociati in grandi polittici come quello sui Quattro Cavalieri dell'Apocalisse. Negli anni successivi ha poi esplorato un linguaggio informale che tutt'ora elabora alternando fasi di ritorno al figurativo, operando con la ferma intenzione d'ispirare i sensi dello spettatore attraverso mirate suggestioni estetiche, proponendo immagini figureative e atmosfere inedite rispetto alla comune esperienza della realtà, per una riflessione visiva ed emotiva che si offre come esperienza immaginifica.
La sua carriera artistica si arricchisce di un Premio Abbado, che lo vede classificato con altri nove colleghi al secondo posto per la sezione Arte Pubblica nel 2015. L'opera che è valsa loro il premio è una pittura murale di oltre 175 m² avente per soggetto 'un corteo medievale', collocato presso Venturina Terme, a Campiglia Marittima (LI). Qui Federico Sinatti ha anche codiretto un cantiere di riqualificazione dello spazio urbano decorando il Parco "Altobelli" di Via della Fiera (2015) con 'tre ritratti di donne eccellenti'.
Successivamente ha vinto il concorso accademico nazionale "Il Maestro presenta l'Allievo", di cui la mostra a Montignoso (MS) nel 2017 e il 'Premio Marche – Biennale d'Arte Contemporanea nel 2018', con cui si è guadagnato anche l'esposizione per l'anno 2020 alla Pinacoteca di Ascoli Piceno al Forte Malatesta.
Numerose sono le rassegne artistiche cui ha partecipato in questi anni le cui opere sono presenti nei cataloghi ad esse dedicati: la 'Mostra dei bozzetti per il tabernacolo di Sant'Antonio Abate' a Campiglia Marittima (2015); la collettiva indipendente 'Rosso Cronico' a Macerata (2016); la '66^ Rassegna Internazionale d'Arte Premio G.B. Salvi' a Sassoferrato (2016); la collettiva 'Playlist' patrocinata dall'A.M.I.A. a Falconara (2017); la mostra 'Ar[t]cevia International Art Festival' (2018); la personale 'La Forma della Visione' ad Ostra Vetere (2019) e la collettiva 'Ernergia 'Creativa' presso Espacio Garcilaso a Torrelavega in Spagna.
Contatti: [email protected]
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
×
Nessuno ha ancora commentato, sii tu il primo!