Questa storia è presente nel magazine Vivere per (r)esistere
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Pubblicato il 06 gennaio 2019 in Poesia
M’allontano
giorno dopo giorno
aumento la distanza;
non conto i passi
in realtà non ne muovo uno
ché si può andare lontano
anche stando fermi.
Via dalla voce, dalle parole,
da facce e occhi sempre più obbedienti.
Via dai ricordi, dalle linee d’arrivo
da mille inutili rumori
echeggianti ormai persino nei sogni.
Via dall’opprimente zavorra
dallo scintillio di luci
che abbagliano e non illuminano.
A tenermi, biografica edera viva,
erano pensieri di profumata mimosa,
passionali pensieri marzolini
a vario modo ancore di senso
finché l’assenza, la tua mio amore,
ha reciso uno dopo l’altro fili
di sentimento difficili da ritessere.
Dapprima sono divenuto zattera, poi barca
ora sono vela in pieno vento
che va non nella tempesta
ma tra onde solitarie
sfuggite alle leggi della riva.
Giorno dopo giorno
la banchina d’attracco, il mondo
che guardo disegnarsi rimpiccolito
sono io; io il minuscolo puntino
la disillusa figurina
che lenta si cancella
dalle mute finestre del presente
come un paesaggio padano
avvolto nelle nebbie.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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