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Pubblicato il 09 aprile 2018 in Poesia
Tags: #passione #Poesia #scrittura
Come si chiama una poesia senza sentimenti?
Come si chiama un verso senza musa?
Cosa si scrive se non per libertà e amore possente?
Oggi la rabbia macchia la mia poesia
Le fantasie e i loro sorrisi
Le voglie e i loro bisogni
Deluse e scappate
Come si chiama una rima senza i suoi baci?
Come si chiamano i versi cattivi, freddi e meschini?
Il viso dei sogni azzurrini si fa cupo col nero d’inchiostro
La serenità come un cervo che corre dietro gli spari di un fucile
La semina della paura, i frutti della tristezza
Una poesia rovinata dal niente
Il niente che è tanto quando vuole il suo spazio
Il niente che macella pezzi di speranza, pezzi di ricordi
Restano righe distorte
Le sento urlare dalla cornice del foglio
Sembrano conchiglie che hanno dimenticato il suono del mare
Ne sento i lamenti, profumano di odio impastato alla salsedine
La rabbia ti fa preda, ti rende cavaliere di forze inesistenti, di potenza vestita di fumo che scurisce le mani
Fumo che sale e fa bruciare gli occhi
Così li chiudi, le lacrime mandano via la polvere
Li puliscono dai rossori e svuotano l’anima
Una timida tranquillità sembra spiarti alla porta del cuore
La inviti ad entrare
La ascolti
Sorseggia con te bevante calde di nuove bellezze
Si impegna a cantarti una strana quiete
La guardi andar via ancora una volta
Speri che torni
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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