Questa storia è presente nel magazine Vivere per (r)esistere
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Pubblicato il 29 gennaio 2019 in Poesia
E se domani accadesse
il brogliaccio del ’943 torna
utile allo scopo. Quel giorno
chiuderò porte e finestre
lo zaino pronto nell’armadio
basterà tirarlo fuori;
le scarpe robuste per gli inverni
penzolano fuori, accanto alla borraccia.
Lo so, sarà lunga e, come fu allora,
sarà tragedia.
Forse a me non basteranno gli anni
per vivere una vita nuova
ma lasciarli fare m’infangherebbe
di complicità il sangue.
Un ultimo sguardo lo darò alla panca
sotto l’eucalipto, qualche parola alle rose
e via, prima che arrivino al cancello.
Lascerò un biglietto,
pochi versi intrisi di futuro
attaccato sullo specchio. Magari
qualcuno dei carnefici leggendo
guarderà riflessa negli occhi
la propria idiozia. Chissà
se ghignerà rabbioso
o si sparerà in bocca.
Provo pena per la profanazione
della sacralità umana.
Vado,
messianico il cuore batte furioso.
Sono già in lotta
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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