È sempre così forte, per me, quel salutarci.
Mi lascia sempre intorno un saettare di versi che mi ricordano dal vago l'appassire delle rose, i monumenti in declino della nostra amata Città, il viola del sole che tramonta in quella musica di molto, molto, molto tempo fa.
Mi batte il cuore a un ritmo che non conosce tempo e geografia, mi parla di silenzio coi lunghi versi scritti dai mistici in estasi, delle ricerche a vuoto: ha l'odore dei mostri marini, dei cieli in fiamme, di cose che abbiamo visto da lontano nei turbinii di sabbia nel deserto.
Mi abbandona, come sempre, a quel solingo mio trovarmi senza voi; del privarsi, perdersi e vedersi, m'insegna una sublime lezione sull'amore come dono e servizio: il cuore mio lo sa, conosce ormai la strada; fino in sogno arriva alla città, dove ci troveremo ancora.
Dove in verità è sempre sera.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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