Questa storia è presente nel magazine Cronache dalla fine del mondo
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Pubblicato il 11 febbraio 2019 in Fantascienza
Tags: #fine #del #mondo #apocalisse #futuro
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Una vita in cucina, chiuso lì dentro, costretto all’inferno di calore e vapori dei soffritti e dei pentoloni fumanti.
Murato dentro questo loculo di acciaio inox e linoleum, il vociare dei signori in sala arriva soffocato, stonato, stridente e odioso come unghie sui vetri.
Un altro giorno rinchiuso qui, tra i fuochi dell’inferno culinario. Sala piena, odiose signore chiedono lumi al cameriere sui tempi d’attesa.
Il cameriere, stupido pinguino arrogante, urla le solite cose attraverso il passavivande.
Possa crepare prima possibile di una brutta malattia.
Uovo. Quando ho messo questo uovo sul bancone? Be’, viene giusto bene per la bismark.
Un colpetto. L’uovo si rompe senza sporcare.
Nessuno aveva mai pensato che dentro ad un normale uovo di gallina potesse nascondersi un minuscolo universo di antimateria, reso stabile e innocuo solo dalla presenza del sottile guscio di calcare.
E purtroppo nessuno ebbe mai l’occasione di pensarlo neppure in seguito, perché il mondo, l’umanità e tutto il resto scomparvero in quell’esatto istante.
In compenso sparì per sempre anche quel pessimo e ostinatissimo puzzo di fritto che aleggiava da anni in cucina.
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