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Pubblicato il 10 luglio 2015 in Storie d’amore
Quante volte te l'avrò ripetuto che sei straordinario?
Tu e chi tha fatto credere che la vita non ti ha donato nulla
Ci sono parole che ti tolgono vita e altre che ti allungano i respiri.
Tu, ad esempio, da quando mi hai incontrato hai ricominciato a sincronizzarli.
Con me e le mie nuove parole.
Il vecchio l'hai riposto in un becero cappello affusolato ben riposto nel guardaroba.
Quello strapieno di inutili cianfrusaglie merita una bella ripulita.
Quello del cuore lo stiamo sistemando.
E' senza filtri che si smette d'incontrarsi altrove.
Noi ci siamo riconosciuti dentro, senza darci appuntamento. Ad un'ora imprecisa di un comune giorno
ci siamo presi a braccetto il cuore e gli occhi.
In mezzo a un vuoto di parole e un pieno di emozioni.
Ci eravamo trattenuti insieme il tempo del silenzio.
Io l'avevo sbattuto contro un muro di pensieri stanchi.
Tu fra le trine spumose di un mare ribollente.
Alle radici di sillabe storte a avvizzite, abbiamo riscoperto i suoni e le musiche.
E pensare che l'avrei lasciato senza carica l'orologio allora.
Adesso no! Non saprei farne a meno!
Minuto dopo minuto tu ti riavvolgi e io mi lascio abbracciare.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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