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Essenziale 2049
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Pubblicato il 10 novembre 2017 in Humor
“Come vede il futuro, cara signorina?”
mi chiesero al citofono una domenica mattina.
Ed io: “Di Geova testimone, a me non dimandare
della tragica fine che siam destinati a fare.
Ma va bene, lascia le tue carte e torna a pregare
e gli zebedei a me più non menare”
Ma ormai vigile in quella domenica benedetta
ammetto che fui curiosa di ciò che ci aspetta.
Allora ricordai di avere un amico, un bravo ragazzo
eppure in molti dicono sia pazzo.
Egli afferma: “Ho guidato navi e anche alianti,
ho viaggiato nel tempo, indietro e avanti!”
Io gli credo, è un uomo perbene e sembra sincero
giudicate anche voi se ciò che dice non sembra vero.
Dice che nel duemilaquarantanove
la Terra è ferma e il Sol si move!
Gli dico: “Allora è vero, sei matto e le tue son sciocchezze!”
E lui: “Non esser convinta e abbandona le certezze
Perché esse han condannato chi ha smesso di imparare,
chi già, convinto di sapere, non ha voluto più ascoltare.
Le persone son diventate così convinte delle loro posizioni
che il pianeta li ha imitati ed è fermo ormai da generazioni!”
“E la vita? E gli animali? E le piante? E le stagioni?”
“Ah per quelle non ti angustiare! Non le abbiamo più da eoni.
Sai, si è pensato fosse inutile ciò che non fattura,
la natura non dà profitto, era insomma una rottura.
Perciò abbiam continuato a costruire ed inquinare
ABBATTERE E ABBATTERE FINO A CREPARE!”
E in risposta al suo entusiasmo: “Oh no, ti prego
io davvero tutto questo non mi spiego.
E dimmi, per caso un verbo così usato
in positivo è stato anche declinato?
Avete abbattuto ciò che davvero conta?
Le barriere tra gli uomini… suvvia racconta!”
“Di certo non esiston più barriere, né muri o abitazioni
siam ricchi ma è triste che tutti quei soldoni
ci faccian stare al freddo come dei barboni.
Peccato, guadagnavo bene con il bracconaggio
avrei voluto una villa con piscina e idromassaggio”
“Ciò che dici è un orrore, stento a credere alle mie orecchie.
E che mi dici delle barriere culturali, nuove e vecchie?”
“Cul…tu…ra? Cosa intendi, mia cara amica?”
“Non mi dire che anche lei ora vi è nemica!”
“Non vi è più nulla, abbiam smesso di esser curiosi
E detto francamente, i libri erano così noiosi.”
E io, sull’orlo del pianto: "Oddio non ho parole..."
"Ah ma quelle neanche noi!” disse radioso come il sole.
E continuò: “A che servon le parole se in rete puoi postare”
"Quindi mi dici che possedete ancora il cellulare?”
“No affatto, son loro a possederci, noi prendiam solo frustate
Sai, quelli che voi ancora smartphone appellate
han preso alla lettera “smart”, funesta parola accidenti!
e son diventati svegli, parlano e sono esseri senzienti.
Ma non hanno sentimento o senso etico alcuno,
e cosa credi che faccia un essere così inopportuno?
Si butta in politica e così hanno fatto,
han vinto le elezioni dopo aver assuefatto
la gente comune che a loro non ha rinunciato
e sono padroni di tutti. Davvero poco è bastato”
E tacque. Alla fine della storia io pensavo seriamente,
ci speravo, credetemi, e mi dicevo “Costui mente”.
Ma l’importante è che mi convinsi che in confronto
a questo orribile, scellerato e mostruoso racconto,
un testimone di Geova la domenica mattina in fondo,
non era poi la prospettiva peggiore del mondo.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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