Questa storia è presente nel magazine Vivere per (r)esistere
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Pubblicato il 01 gennaio 2019 in Poesia
Un verso: quante cose.
A volte è un guizzo di farfalla
che sugge e dona
sulla pagina il miele dei fiori.
Altre è più d’una pietra
che sorregge alle fondamenta
le traballanti impalcature
del gramo esistere.
A me piace quando sconquassa
le logiche dominanti,
quelle che fanno gemere il cuore
riducendo a straccio la vita.
E ancora di più
quando è voce inascoltata
che risale
dalla minuta storia gli abissi
e apre
al possibile il più impossibile dei cieli.
Un verso scarnifica, ara, costruisce
rende vivo il silenzio, parla
ed echeggia, come conchiglia
in ogni cellula, nell'Uno che sei
il ricordo del mare originario.
Io lo amo quando si fa tenaglia
per le carni trafitte dai chiodi;
quando si fa amore
per dire l'amore,
quando va e gioca
con occhi bambini
per le strade del mondo.
vf
da "Mare Dentro e altre poesie"
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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