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Pubblicato il 26 giugno 2016 in Giornalismo
Tags: #concerticonsmartphone #condivisionedituttiimomenti #fotoevideoaiconcerti #musicaippodromoagnano #NewrozFestival
Ieri sono stato a un concerto all’Ippodromo di Agnano nell'ambito del Newroz Festival.
Il Newroz Festival è un evento culturale e musicale con la direzione artistica del collettivo dei 99 Posse, che nasce con l’idea di contribuire alla proposta culturale e artistica dell’estate napoletana.
Faccio una premessa: io non ero mai stato all’Ippodromo di Agnano, quindi mi è stato utile anche per questo!
Tutto mi è piaciuto molto, a partire dall’organizzazione: già il parcheggio a 2 euro è una rarità visto che la “tariffa” solita del sabato sera è di 5 euro!
C’è stato un piacevole pre concerto con ampi spazi per mangiare e bere a prezzi modesti: abbiamo preso un panino Pulled Puork (non so se scrive così, ma era con straccetti di maiale), poi vino o birra e dopo abbiamo anche assistito alla sfida tra due cavali con “Zeppola due” che ne è uscito vincente!
Il primo ad esibirsi è stato Iovine, poi i 99 Posse e alla fine i Subsonica.
Tutti molto bravi, con i Posse che sono stati sul palco un po’ degli altri, ma ci sta, essendo i “padroni di casa”.
Senza entrare nello specifico di scalette e altro, voglio puntare il dito sul motivo che mi ha spinto a scrivere quest’articolo di domenica mattina!
“Anche se domani sarò un rimorso, forse puoi abbandonarti di domenica"
Ma è possibile che a un concerto con Iovine, i 99 Posse e i Subsonica le persone se ne stiano là, senza ballare e senza pogare?!
Sarà che in passato (da “giovane”) sono stato ad altri concerti di questi artisti, a manifestazioni, festival ecc., ma ogni volta alle canzoni più “ritmate” in tanti si mettevano a pogare, a saltare, ballare.
Per me ci sta pure che durante l’esibizione di qualche canzone che ti piace particolarmente voglia immortalare il momento per avere un “ricordo”, ma tutto il tempo con lo smartphone alzato no!
Ma poi, fatemelo dire, spesso questi video sono davvero brutti, mossi. Insomma guardandoli non si capisce niente!
Davanti a me c’erano due ragazzi, molto alti e giovani, che facevano video di continuo alzando le braccia, impedendo di far vedere anche alle persone dietro che magari non erano “altissime”.
Arriviamo ai Subsonica, quando il fatto è stato più evidente.
È possibile che sul ritornello di Colpo di Pistola, de L’abitudine o di Ratto se ne stavano tutti “tranquilli” a parte io e 2-3 amici che pogavamo in modo neanche troppo esagitato?
Il nostro era più un muoversi avanti, indietro, a destra e a sinistra più un pogare irruento, ma la cosa più assurda era che gli altri ti guardavano anche male, come chissà quale cosa assurda stessi facendo! Ma io gliel’ho spiegato molto semplicemente:
Le persone che pogano ai concerti sono sempre una minoranza, ma almeno ballare e saltare in modo più “movimentato” ci sta e devo dire che dopo poco si sono aggiunte a noi altre 3-4 persone.
L'unico che sembrava pensarla diversamente era un bambino (figlio di qualche artista) che, salito sul palco, se ne stava là a ballare ignaro di tutti e di tutto!
L’illuminazione mi è venuta a fine concerto: io che continuavo a sudare (ma non puzzavo!), mentre i giovani davanti a me avevano un profumo da aperitivo freschissimo e ancora intatto.
La mia non è un’invettiva contro la condivisione, nè voglio pensare che erano più belli i tempi in cui durante i concerti erano soltanto gli accendini ad essere alzati.
È bello condividere con gli amici i momenti della nostra vita
e sarebbe assurdo pensare di non farlo nell’era della condivisione continua.
Anche io ieri ho fatto qualche foto e video brevi (3-4 di 10 secondi su Snapchat), ma forse è la concezione del concerto ad essere diversa.
Concerti come quello di ieri possono essere anche l’occasione per lasciarsi andare e ballare, urlare, cantare con altre persone che condividono con te la passione per quel gruppo/cantante.
Come scrive Gianluca Manca in un articolo che vi consiglio di leggere su “La condivisione perversa”:
“Non so però quanto sia divertente stare fermi con un braccio alzato per 2 ore, guardando attraverso un occhio elettronico ciò che invece si potrebbe vivere. No davvero, preferisco vivere.”
Ancora complimenti per l’ottima iniziativa e spero che in futuro gli spazi dell’Ippodromo di Agnano siano ancora utilizzati per manifestazioni come questa, perché
"Vorrei una discoteca labirinto
Bianca senza luci colorate
Grande un centinaio di chilometri
Dalla quale non si possa uscire"
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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