Ho visto Caulfield piantare gerani sul balcone,
fronte imperlata,
sole e intorno il silenzio
tranne me.
Avevo voglia di parlare:
perché adesso si stia dando
una compostezza e un'integrità
che non possedeva.
è sconfitto,
e con una moglie che lo ha ripulito
e messo in buona posizione.
Le bottiglie e le lattine
sono nella spazzatura,
Caulfield finalmente mi vede e sorride,
non allarga nemmeno le braccia
per abbozzare una spiegazione:
fra un po' sarà canicola
e lui si distenderà sul terrazzino
col figlio Sebastiano,
a bearsi il cortile spelacchiato.
Non so chi sbaglia
o chi faccia la mossa giusta,
Io rientro.
Mi faccio la barba dopo due mesi,
e scrivo
BUON NATALE,
con il sangue di un taglietto
sullo specchio.
Poi, senza volere,ne impregno anche le lenzuola,
ma in fondo è un graffio.
Adesso sono capace
di andare a destra,
o a sinistra.
E il sangue, molto velocemente,
si asciuga.
Poi, lasci andare il gatto,
che è libero e profuma
di un ocra verace.
Ti metti al tavolino
per il tuo romanzo
e incroci vite con vite,
sali con spezie,
giglio con mattoni.
Hai tutto
in quella specie di cervello
rigenerato,
e le parole,
adesso stranamente
ti scendono giù, come perline
da un una collana spezzata.
Il casino negli altri posti aumenta
e Tu elabori e rifini, correggi
e inventi.
Buoni momenti questi:
pare che la Terra, persino, trovi
un senso.
Caulfield e i suoi gerani hanno terminato.
Ora prepara la cena
per la moglie psicologa,
poi gioca con il piccolo
e tu pure hai concluso la tua tranche
e ti stendi sul divano
senza televisione accesa,
solo con le prossime stelle addosso.
Qualcuno singhiozza nell'altra ala
ma la tua era spezzata,
e ci è voluta un po' di riabilitazione.
Ti passi la mano sulla testa rasata.
Ti dispiace per il sangue
ma per sorriderti, spesso hai dovuto soffrire.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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