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Pubblicato il 22 agosto 2017 in Humor
Rosa non era una bellezza, era cosa nota. Aveva il naso un po’ pronunciato e le gambe alquanto arcuate, però era alta e slanciata e quando parlava era proprio uno zuccherino. Da quando però aveva trovato un fidanzato erano cominciate a circolare voci insidiose nel quartiere. Le donne la guardavano da sotto in su con grande disappunto e quando passava davanti a loro, era tutto un vocio sommesso, di sguardi ammiccanti ed espressioni di disgusto.
Nell’androne del palazzo dove Rosa abitava, la portiera Ginetta parlava di lei con ogni inquilina che incontrava. Pare che sapesse per filo e per segno ogni informazione riguardante Rosa, anche se la ragazza abitava in quel palazzo solo da pochi mesi.
-Signora Nine’ è ‘o vero! L’ha ditto pure ‘a parrucchiera che sta ‘o quarto piano.
-Maro’! E mo’ che succede? Don Lorenzo a fatto pure ‘e pubblicazioni.
-Chillu, puveriello, nun sape ancora niente.
-Gine’ è meglio ca parlammo. Allora.
Nella chiesa del quartiere, don Lorenzo dopo aver acceso le luci, le candele e preparato le letture per la messa, si era avviato verso il confessionale per attendere al suo ufficio. Stranamente c’era una lunga fila di pie donne in attesa che mormoravano preghiere. Meravigliato di tutta quella folla, don Lorenzo sospirò. Però nello stesso tempo era contento: tutta quella gente in chiesa voleva dire che le sue parrocchiane si erano pentite dei peccati commessi e avevano ritrovato la via della fede. Ma già dalla prima confessione capì che le cose non stavano come aveva sperato.
-Don Lore’ stu matrimonio, nun se po’ fa’.
-Figliuola, quelli erano i Promessi Sposi, grande romanzo storico, ma questo è solo un matrimonio di quartiere, cose di tutti i giorni.
- Ah, e che significa! Ma voi lo sapete come si chiamava Rosa Capuozzo fino a qualche anno fa? Essa si chiamava Rosario. Proprio accussì: Rosario Capuozzo. E mò vo’ fa’ il matrimonio in chiesa col fidanzato Gaetano. Ma l’avite ditto a sua eccellenza? Mica li potete sposa’ in chiesa.
Le signore in coda al confessionale cominciarono a protestare.
-Concettì te vuo’ sbriga’, qua ci stiamo pure noi.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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