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Pubblicato il 29 gennaio 2019 in Poesia
..e già s’arresta la voce
che un’unica speranza a me s’adduce
di ritrovare nella perduta speme
il canto agreste del silenzio
che fugge al sibilar del vento
nell'infinito attimo che tace
..e non c’è gioco che
del vociare di bimbi nel cortile
fastidio m’arrechi quando sul finir del giorno
cade nell’assenza di parole
ma di sol grida e risolini al richiamo della sera
dei miei lunghi affanni
..e allorché il gesto si fa lento
nell’arte che fu mia
d’ascoltatore mesto onde pensar a come
sarà la notte quando nell’assenza totale di parole
al gioco del silenzio a sostituir vado
del sentimento la poetica del gesto
..e qual che sia l’emozione nel ritrovar me stesso
o che non mi ritrovi affatto
vagabondando vado
per strade sconosciute
inseguendo il primordiale assoluto
d'una qualche eloquenza gestuale
..e rendere l’invisibile al visibile immaginato
nel contesto che mi vede libero di sognare
libero disperato e solo
di vivere nello spazio temporale
cui attingo nel fuggevole atto
d’ogni rappresentazione
..e sia che lo sguardo e il viso nudi
nonché le mani e i piedi e tutto quanto
il corpo riveli
una sola voce possente e ardita
di ciò che la natura svela del gioco del silenzio
. . .
onde godere di questo nostro mondo altero
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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