Questa storia è presente nel magazine Storie di uno Psiconauta poco equipaggiato
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Pubblicato il 14 gennaio 2018 in Humor
Tags: #caos #drawing #Philosophy
Il Natale finisce, la casa si svuota da campanelli, ghirlande, palle e palline e la porta si chiude ai tanto “attesi “ ospiti come la zia Rosaria che non vedi da sei anni e l' unico filo di discussione che hai avuto con lei è stato piú o meno cosí:
“e così studi Scienze Politiche”
“proprio così zia”
“già perché io sono laureata in giurisprudenza”
“e quindi ?”
“magari per una prospettiva lavorativa è meglio, pensaci, hai molti esami in comune”
Dopo una serie di dimostrazioni di fiducia da parte di zii e parenti, tutti vanno via, la porta si chiude e i libri si aprono. Finisce il Natale, iniziano gli esami, lo sanno tutti. E così, ci chiudiamo nelle nostre calde tute da combattimento in pile e si parte con Kant, Hegel, la giustizia materiale e via dicendo. Intanto la tua sedia è diventata un guardaroba, il tabacco regna sovrano in ogni angolo della stanza, le cicche di sigarette potrebbero formare una comunità politica autonoma e tu mediti in ascesi filosofica circondato da un prezioso equilibrio fatto di intoccabile disordine mistico come in un Tempio. Ogni cosa è al suo posto. Prova a chiedermi dove sono situate ora le cuffiette del telefono, ti risponderò che sono esattamente aggrovigliate in un nodo irrisolvibile nella tasca davanti del jeans che indossavo ieri sera, a sua volta rigettato sulla scrivania sommerso da zaino e cappotto, condito con tabacco come tutto…
Tanto lo so già che questa ascesi non può durare per sempre, un minimo di decenza sociale per Dio! Se entrasse zia Rosaria cosa direbbe ora?
Ma per adesso va bene così, nel giardino Zen ho tutto in ordine nel mio disordine che cresce all' ombra di Kant e di Rousseau al 3 piano di un condominio di periferia, sotto la pioggia di Gennaio.
Ops! Sembra che tu abbia un po' esagerato, assicuraci che tu non sia un robot!
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